Agricoltura le cinque priorità in agenda

Dalla legge di bilancio ai 35 miliardi di euro di fondi europei da non perdere, dai secchi no al nutriscore, ai sistemi di allarmistici di etichettatura a semaforo che l’Europa vorrebbe introdurre, al cibo sintetico prodotto in fabbrica e al trattato commerciale UE-Mercosur fino alla battaglia fondamentale per l’indicazione di origine in etichetta ma anche la necessità di attuare al più presto le misure del Pnrr.

Ed ancora lo stop alla proliferazione ai cinghiali con Coldiretti pronta a chiedere al nuovo Governo anche un decreto legge urgentissimo per modificare l’articolo 19 della legge 157 del 1992, ampliare il periodo di caccia al cinghiale e dare la possibilità alle Regioni di effettuare piani di controllo e selezione nelle aree protette per concludere con il piano invasi per affrontare i cambiamenti climatici e la siccità.

Sono i punti contenuti nell’Agenda predisposta dalla maggiore organizzazione agricola europea come strumento utile al prossimo governo per gettare le basi di un’azione di sostegno e rilancio dell’agroalimentare made in Italy. Un documento su cui hanno fatto quadrato i partiti politici impegnati nella campagna elettorale.

“I cambiamenti climatici e la disponibilità di acqua per l’irrigazione e gli allevamenti ma anche per difenderci dagli incendi sono già una priorità del presente” osserva il presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori.

“La siccità ha compromesso in questa annata il 30% delle produzioni agricole regionali. I modelli statistici ci dicono che questi eventi estremi saranno sempre più frequenti. Per accelerare la realizzazione di queste opere infrastrutturali c’è bisogno di meno burocrazia: in questo senso riconosciamo la sensibilità di aver accolto il nostro invito ad una riflessione sulla possibilità di semplificare la progettazione e realizzazione di invasi con uno snellimento delle procedure”.

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